“2.500 Anni di storia della posta”
22/09/2024
“2.500 Anni di storia della posta”
22/09/2024
Vedi tutti

“Lettere dall’umanità”

Complessivamente dieci podcast da circa venti minuti ciascuno, realizzati dall’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” con Intesa Sanpaolo, raccontano cinquemila anni di storia della posta. Gli argomenti dei primi cinque vanno dalle lettere in argilla dei sumeri alla riorganizzazione altomedievale, dalla stirpe tassiana al ruolo di Venezia e alla “repubblica delle lettere”.

Sono condotti dal direttore dell’Istituto, Bruno Crevato Selvaggi, in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

I primi due già sono disponibili su quattro piattaforme diverse, gli altri seguiranno a cadenza settimanale. L’accesso è gratuito.

Contenuti dei primi cinque interventi

1. La “lettera al suo Dio” sumera, la Persia, Grecia e Roma
Sono conosciute lettere trasportate a distanza, chiuse in “buste”, su tavolette d’argilla sumere. In Persia re Dario inventò il sistema delle stazioni di posta a intervalli regolari. Roma portò ad alto livello il “cursus publicus”.
Intervista a Pier Lugi Bruno, curatore dell’Archivio storico Bolaffi della filografia e della comunicazione, che conserva la tavoletta d’argilla con la “lettera al suo Dio”.

2. La posta in Europa: dall’orlo dell’abisso alla rinascita
Con l’Alto Medioevo il sistema postale romano crollò; l’economia era chiusa; stagnazione generale. Poi la rinascita soprattutto in Toscana, in Catalogna, in Provenza. Grandi imprese mercantili, l’economia di lungo raggio, l’invenzione delle lettere di cambio e degli assegni, i servizi privati di posta.
Intervista a Leonardo Meoni, direttore dell’Archivio di stato di Prato.

3. Dalle valli bergamasche all’Impero
Tra il 1501 e il 1516 Francesco Tasso ottenne dagli Asburgo alcune patenti imperiali per le poste nell’Impero. Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, per un concorso di circostanze, si formò la posta moderna in Europa settentrionale, con stazioni di posta a intervalli precisi e regolarità di servizio. Artefici furono gli esponenti della famiglia Tasso, originari della val Brembana nella Bergamasca, terra di specialisti nei trasporti e nel facchinaggio.
Intervista a Fabio Bonacina, direttore del Museo dei Tasso e della storia postale di Camerata Cornello (Bergamo).

4. Che novità a Rialto?
William Shakespeare, nel “Mercante di Venezia”, lo evidenzia facendo dire a Salanio “What news on the Rialto?”. Dal Cinquecento al Settecento Venezia fu l’unica potenza europea capace di gestire comunicazioni regolari con l’Impero Ottomano e divenne il centro mondiale di raccolta d’informazioni e intelligence.
Intervista a Michele Santoro, Università Ca’ Foscari Venezia.

5. La rete europea e la “repubblica delle lettere”. Spesa da principe, mestiere da facchino
Nel Sei-Settecento la rete si diffuse in tutta l’Europa occidentale e raggiunse un alto grado di perfezione. Permise a moltissimi l’accesso alle comunicazioni a lungo distanza, anche se ancora erano molto costose. Permise inoltre agli intellettuali europei di tenersi in contatto fra loro e dare un grande sviluppo alla crescita delle scienze e delle lettere.
Intervista a Mario Infelise, professore emerito Università Ca’ Foscari Venezia.


Le piattaforme dove scoprire le interviste (link esterni):
Sito, group.intesasanpaolo.com/it/sezione-editoriale/intesa-sanpaolo-on-air/cultura/podcast-storia-posta-lettere-dall-umanita
Apple podcast, podcasts.apple.com/us/podcast/lettere-dallumanit%C3%A0-cinquemila-anni-di-storia-delle/id1772672083
Spotify, open.spotify.com/show/3hdX1uPidNoJGdvlekApKI
Youtube, www.youtube.com/playlist?list=PL7lQFvEjqu8P4Y0vJyswp7p7kTGkrLnii